Lui & Lei
Imagine

22.09.2021 |
4.884 |
17
"Lo capisco dal tuo gemito sorpreso, dalle mani che stringono le lenzuola, dal tuo sussurrato “Non so cosa hai fatto, ma ti prego rifallo”..."
Immagina…Sono tra le tue gambe, mentre sei seduto sul letto e mi guardi in attesa.
Non hai idea di cosa voglio fare, o di come lo farò... ti osservo e sorrido, e l'unica cosa che sai e senti sono le mie dita che ti accarezzano le gambe, salendo e scendendo con indolenza.
Mi avvicino all'inguine, alla tua eccitazione, ma non la sfioro mai... continuo ad accarezzarti e guardarti, perché voglio osservare la frustrazione crescente nei tuoi occhi.
Mi abbasso, leccandomi le labbra, so cosa stai pensando, ma non è quello che otterrai, non ancora...
Quello che faccio, invece, è soffiare, lungo tutta la tua erezione, e so che ti ho provocato un brivido.
Sorrido della tua reazione, delle mani che stringono le lenzuola, del tuo corpo che si inarca verso di me cercando di ottenere qualcosa di più, del tuo gemito frustrato.
Lascio guizzare la lingua tra le labbra, facendoti intravedere il piercing, e mi allontano di nuovo. Le mie mani non hanno mai smesso di accarezzarti, e decido di iniziare a usare le unghie... mi piace usarle, ma mai con violenza.
Mi accomodo meglio, appoggiandomi a te in modo che tu possa sentire la morbidezza del mio seno sulla tua coscia, portando la mano sinistra sul letto e giocando esclusivamente con la destra.
Il mio indice si muove lentamente… pigro… sulla tua pelle nuda, disegnando cerchi immaginari lungo il suo percorso.
Ed è proprio ora che decido di darti una piccola gratificazione, portandolo vicinissimo all'inguine, risalendo la tua erezione in modo casuale fino al glande.
Non voglio graffiarti, e sostituisco l'unghia con il polpastrello quando arrivo sulla punta, toccandoti piano, sfiorandoti in modo quasi impercettibile.
Ti vedo socchiudere gli occhi, e mi chino su di te, leccandoti per tutta la lunghezza, cogliendoti di sorpresa.
Sono tentata di continuare la mia tortura, ma scelgo di non farlo. Porto la mano destra sotto la tua erezione e la sollevo appena dal tuo ventre.
Inizio a baciarti il glande, scendendo lentamente, per poi risalire con la lingua.
Lo bacio ancora una volta, prima di lambirlo con la lingua e accoglierlo finalmente in bocca.
Lo succhio appena, stando attenta a non farti male, e lo lecco nuovamente. Scendo lungo tutta l'erezione, lubrificando più che posso e accompagnando il gesto con le dita.
Sostituisco la lingua con le labbra, salendo e scendendo lentamente, baciandoti lungo il percorso, prima di riaccoglierti nuovamente in bocca.
Ti sento spingere per entrare di più, e ti fermo con la mano.
Ti lancio un’occhiataccia senza interrompere quello che sto facendo, mostrandoti la lingua che si insinua in quella piccola fessura sulla punta, assaggiando il tuo sapore appena accennato.
So che hai capito.
Si gioca secondo le mie regole, non le tue, e dovrai aspettare prima di sentirti pienamente appagato.
Socchiudo gli occhi e gemo, godendomi il momento, assaporandoti, leccandoti, baciandoti, succhiandoti e accogliendoti nella mia bocca calda e desiderosa di darti piacere.
Le tue mani rinunciano ben presto a tenermi sollevati i capelli. Sono indomiti, anarchici e, un po’ come me, ben poco accondiscendenti.
Non ha importanza, posso spostarli da sola quando mi danno fastidio. In fondo, ho due mani e una bocca, e al momento non le sto usando tutte insieme.
Rilasso i muscoli della gola per accoglierti in profondità e questa volta non ti fermo quando provi a spingerti più a fondo. Ti concedo qualche spinta prima di ritrarmi, e nel farlo uso i denti. Li appoggio leggermente sulla tua pelle calda, e ti piace.
Lo capisco dal tuo gemito sorpreso, dalle mani che stringono le lenzuola, dal tuo sussurrato “Non so cosa hai fatto, ma ti prego rifallo”.
Mi piace giocare con te, nutrirmi dei tuoi sospiri, dei tuoi gemiti sempre più frequenti, delle tue mani che si muovono a scatti ogni volta che faccio qualcosa che ti aggrada.
La mia bocca continua a suggere e lambire la tua erezione, la mia mano si muove sempre più velocemente lungo l’asta, stringendo e allentando la sua presa ad ogni passaggio.
Sei quasi arrivato al tuo limite, lo so.
Mi fermo e ti guardo. C’è una sola cosa che mi interessa…
E ora dimmi… dove vuoi venire?
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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